15 feb

Software per la social network analysis

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Pubblicato da Davide

Per fare Social Network Analysis esistono diversi software; generalmente vengono utilizzati per identificare gruppi, rappresentare o visualizzare le reti di relazioni o di conoscenza, fare simulazioni su di esse aggiungendo o rimuovendo nodi e archi, a partire da diversi formati di input (relazionali o non relazionali). L’output prodotto è tipicamente un grafico o un file di testo che rappresenta il network analizzato. Gli strumenti di analisi  permettono ai ricercatori di studiare e rappresentare  reti di dimensioni diverse: piccole (ad esempio famiglie, team di progetto) o di grandi dimensioni (ad esempio Internet, le reti di trasmissione delle malattie).

I diversi tool elaborano i dati attraverso algoritmi di natura matematica e statistica che vengono applicati al modello di network, per costruire rappresentazioni visuali utili all’analisi: modificare i colori di diversi reparti, evidenziare le connessioni critiche di un grafo, ecc.. 

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29 gen

Creare un sito paid to write con wordpress

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Pubblicato da Davide

Vanno molto di moda i siti paid to write, ovvero quei portali di informazione dove gli autori dei pezzi vengono remunerati per ciò che scrivono. Fondamentalmente esistono due tipi di remunerazioni:

  • Per articolo: ad esempio 10 euro ogni articolo che scrivi
  • Tramite adsense: l’autore inserisce il proprio annuncio pubblicitario adsense e viene pagato in base ai clic

Generalmente il secondo è quello più utilizzato, saranno gli utenti stessi, coi loro accessi e i loro clic, a decretare il successo o meno di un articolo. Il concetto è semplice: ogni autore possiede un account Google Adsense e gli viene concesso di inserire un annuncio relativo al proprio Publisher ID all’interno dell’articolo che scrive.
Il Publisher ID si trova in alto a destra nel pannello di amministrazione di Google Adsense, tipicamente è una stringa del tipo pub-1234567890. Questa stringa appare nel codice html degli annunci, nell’esempio seguente è evidenziata in grassetto:

<script type=”text/javascript”><!–
google_ad_client = “pub-1234567890“;
google_ad_width = 468;
google_ad_height = 60;
google_ad_format = “468x60_as”;
google_ad_type = “text”;
google_ad_channel = “”;
google_color_border = “FFFFFF”;
google_color_bg = “FFFFFF”;
google_color_link = “CCCCCC”;
google_color_text = “000000″;
google_color_url = “666666″;
//–>
</script>
<script type=”text/javascript”
src=”http://pagead2.googlesyndication.com/pagead/show_ads.js”>
</script>

Per costruire un sito web write to paid, potremmo utilizzare i campi personalizzati di wordpress. Se chiediamo agli autori di creare un campo dal nome adsenseID e compilarlo con il proprio publisher ID, ogni volta che scrivono un nuovo articolo, potremo andare poi a ripescarlo nel tema di wordpress per pubblicare il suo gruppo di annunci.

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27 gen

Sharepoint Application Templates: un sacco di applicazioni a portata di click

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Pubblicato da Davide

Per Sharepoint, Microsoft mette a disposizione diversi application templates. Si tratta di modelli di siti web preimpostati, concepiti appositamente per determinate esigenze: c’è il template per creare una dashboard utile all’ufficio ICT, con tanto di help desk e bug management, c’è il template per il tracking dei progetti, con analisi di budget e scostamenti, ci sono quelli per il monitoraggio delle campagne di marketing e per la definizione dei requisiti di prodotto. In tutto sono 40 templates, liberamente scaricabili da qui.

Se avete voglia di sperimentare un po’, ecco come fare.

Ci sono due tipologie di application template:

  • Site admin (file .stp): si tratta di template custom che si aggiungono alla template Gallery, per installarli è sufficiente avere diritti di site owner  (sono esclusivamente in inglese).
  • Server admin (file .wsp): hanno funzionalità più avanzate che si integrano con la piattaforma Sharepoint, per installarli è necessario avere i permessi di amministratore sul server (sono tradotti in diverse lingue, tra cui anche l’italiano).

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27 gen

Questione di agenda..

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Pubblicato da Davide

Premessa: chi non ha tempo da perdere può anche decidere di non approfondire.

Al di là dell’Oceano:

Nel bel mezzo del Mediterraneo:

Siamo davvero messi così bene?

23 gen

Ottimizzare wordpress per iPhone, Nokia e PDA

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Pubblicato da Davide

I dati di Google Analytics parlano chiaro, sempre più spesso si ricevono visite da dispositivi mobili: iPhone e PDA stanno diventando uno strumento di navigazione, ma l’utente torna solo se trova qualcosa di effettivamente navigabile. Un sito web in grado di riconoscere i dispositivi con schermo piccolo è in grado di catturare anche quei navigatori d’avanguarda (passatemi il termine) e fornire a loro una versione ottimizzata del layout.

Il browser, e di conseguenza il dispositivo, con cui l’utente fa accesso a un sito web è riconoscibile attravero lo User Agent.

Oltre ai browser, gli user agent del web possono essere i crawler dei motori di ricerca, i telefoni cellulari, i lettori di schermo ed i browser braille usati da persone non vedenti.
Quando gli utenti di Internet visitano un sito web, una stringa di testo è solitamente inviata per fare identificare al server lo user agent. Questo fa parte della richiesta HTTP, con prefisso “User-agent:” o “User-Agent:” e tipicamente include informazioni come il nome dell’applicazione client, la versione, il sistema operativo e la lingua. I bot spesso includono anche l’indirizzo web e la mail del proprietario, in modo tale che l’amministratore del sito possa contattarlo.
La stringa dell’user-agent è uno dei criteri per i quali alcuni bot possono essere esclusi da alcune pagine usando il file robots.txt. Questo permette ai webmaster, che ritengono che alcune parti del loro sito (o tutto il sito) non debba essere incluso nei dati raccolti da un particolare bot o che quel particolare bot stia usando troppa banda, di bloccare l’accesso alle pagine. [wikipedia]

E’ arrivato dunque il momento di pensare al design del blog, fondamentalmente ci sono due modi per scremare opportunamente gli utenti che accedono al sito web: tramite il file .htaccess o tramite php. Noi ci concentreremo sulla seconda soluzione.

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