10 lug

Il gatto capolavoro della natura

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Pubblicato da Davide

Gatti
[foto Flickr]

Il gatto ti conquista col tempo, è un fatto.

Ai gatti riesce senza fatica ciò che resta negato all’uomo: attraversare la vita senza fare rumore. [Ernest Hemingway]

Odiavo i gatti fino a qualche anno fa.. Esseri egoisti e opportunisti. In due anni non sono cambiati, i gatti sono e restano egoisti, ma lo fanno con carattere. Prima di ottenere le attenzioni di un gatto devi entrare nei suoi favori, essergli simpatico. Un gatto ha carattere, ecco. Un cane pure, ma a differenza del gatto ha un padrone. Il felino ha un coinquilino, che può diventare all’occorrenza famigliare o portinaio. Silenzioso anche quando corre, con quell’aria riflessiva e quei comportamenti da pigrone, vive dormendo per due terzi del suo tempo.

Ciò che più mi sorprende del gatto è la sua storia e le sue nascoste virtù: i dettagli contano.
Vista notturna, olfatto, udito sensibilissimo, baffi come sensori, numerose terminazioni nervose sulla pelle. E soprattutto le fusa. Animale sacro per gli egizi, non si poteva uccidere: spesso chi ne uccideva uno era a sua volta privato della vita. Talvolta veniva mummificato.
Adorato in alcune culture e disprezzato in altre: basti pensare al medioevo, quando in Europa il gatto era bruciato perché, per via della sua vita notturna, si pensava fosse imparentato col diavolo o comunque braccio destro delle streghe.

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3 lug

Sharepoint Designer: prova on-line grazie a Runaware

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Pubblicato da Davide

SharePoint Designer è un software di Microsoft per costruire applicazioni di rete basate sulla piattaforma SharePoint. In questi giorni sto lavorando su una realtà aziendale che utilizza SharePoint per la propria intranet, collegato a Project Server (le versione web-based di Microsoft Project).

Ebbene, non avendo ancora installato SharePoint Designer volevo farmi un’idea del software per capirne le potenzialità. Le strade sono due: scaricare la demo utilizzabile per 60 giorni oppure effettuare una prova direttamente on-line. Piacevolmente sorpreso: grazie a Runaware viene data la possibilità di collegarsi in remoto a una macchina che ospita una serie di applicazioni Microsoft, il tutto dopo aver scaricato un plugin per il browser sviluppato da Citrix. E’ possibile provare tutto il pacchetto Office: Access, Excel, InfoPath, OneNote, Outlook, Project, Publisher, Visio, Word. Oltre a questi, anche tutta la serie delle applicazioni web based come SharePoint o Project Server.

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1 lug

Tecniche interessanti tra CSS e CSS3

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Pubblicato da Davide

Tra riviste e blog che leggo, trovo sempre più articoli interessanti: descrivono tecniche e spunti che vorrei utilizzare nel redesign di questo blog e che in generale mi sto appuntando per usi futuri.

Una piccola lista:

  1. Thumbnail ridimensionabili con overflow: si tratta di una semplice tecnica che sfrutta la proprietà css overflow per allargare una miniatura di una immagine al passaggio del mouse sopra di essa.
    Esistono innumerevoli gallerie grafiche realizzate in javascript, ma stavolta non si tratta di javascript, nè di galleria. E’ un metodo decisamente semplice e accattivante per presentare una serie di immagini attraverso miniature. Credo proprio che lo userò per il portfolio.
  2. Icone sui link esterni e sui file: la tecnica proposta da Alexander Kaiser affianca una piccola icona ai link che puntano a file sfruttando i selettori css; l’avevo già utilizzata a suo tempo per Nerino e potrebbe tornare utile.
    In pratica tutti i link a un file pdf vengono riconosciuti in questo modo:

    a[href$='.pdf'] {
       padding-right: 18px;
       background: transparent url(icona_pdf.gif) no-repeat center right;
    }

    Il simbolo $ permette di individuare se alla fine dell’attributo href dell’elemento a esiste la stringa .pdf. Ovviamente lo stesso principio si può estendere a tutti gli altri tipi di file nonchè a siti esterni, ad esempio utilizzando l’operatore ^ per riconoscere un link esterno (a patto che tutti i link interni abbiano indirizzo relativo):

    a[href^='http'] {
       padding-right: 18px;
       background: transparent url(icona_esterna.gif) no-repeat center right;
    }
  3. Iniziare ad usare CSS3: è di oggi la segnalazione su edit dell’articolo di Eric Wendeling che spiega l’utilizzo dei selettori + e ~, ora supportati dai principali browser  di ultima generazione. Anche in questo caso, li utilizzerò nel nuovo design.
    Sempre a proposito di CSS3, c’è un interessante articolo dal titolo un po’ spavaldo: “Tomorrow’s CSS Today: 8 Tecniques they don’t want you to know“. Consiglio di dare un’occhiata per capire come si possono usare i nuovi costrutti.
  4. Immagine di sfondo ridimensionabile: questo articolo affronta un problema all’apparenza banale e spiega come piazzare una immagine di sfondo in modo tale che questa si ridimensioni assieme alla finestra del browser. A parte le tecniche che sfruttano javascript, ce n’è una che si basa solo su CSS. Non mi convince a pieno, perchè utilizza un elemento img e in alcuni casi rende male su IE, ma può essere un buon punto di partenza e di certo una valida lettura.
  5. Dare stile ai microformats con CSS: il microformat è un markup xhtml semantico, in grado di offrire quindi informazioni aggiuntive circa i dati che racchiude.
    Saranno utilizzati nella futura pagina contatti di questo blog (esistono anche comodi generatori di microformat, per chi fosse interessato); già da tempo qualcuno ha pensato di dargli stile via CSS, e qualcunaltro ha pensato di creare un template css con tutte le classi relative ai microformat, molto comodo per dare stile alle proprie carte di identità xhtml.
  6. [update] Menu espandibili con CSS, e javascript per renderli usabili: creare menù di navigazione espandibili in solo css (sfruttando la proprietà :hover) è una soluzione perfetta in termini di accessibilità. Ma può risultare poco usabile: appena il mouse esce dall’area del link il sottomenù sparisce. Questa tecnica propone l’utilizzo di un javascript non intrusivo per ritardarne la scomparsa.

Conoscete altre chicche o finezze del caso?

24 giu

Consigli sullo stage e ricerca del lavoro

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Pubblicato da Davide

Lego job
[foto Flickr]

Il primo grande problema quando arrivi alla fine degli studi universitari è quello di inserirsi da qualche parte. In alcune facoltà, come la mia, il tirocinio formativo è obbligatorio. Si tratta del classico periodo di stage da 6 mesi, dove mettere in pratica qualche conoscenza ma soprattutto imparare a fare sul serio. Generalmente non pagati (ci mancherebbe!).

Ma come si fa a trovare lo stage? Voglio essere sicuro di non finire a fare fotocopie, voglio mettere in pratica ciò che ho studiato, approfondire i miei interessi e possibilmente fare un lavoro che mi piace. Fermo restando che il passa parola e le reti informali sono sempre la via maestra, ho scoperto da poco che esiste anche un sito dove altri studenti fanno recensioni sullo stage da loro intrapreso e forniscono consigli a chi cerca occupazione. Si tratta di StageAdvisor, tutto italiano. In buona sostanza è il 2Spaghi dell’aspirante stagista.
Purtroppo, data la giovane età e l’ambito piuttosto di nicchia, le recensioni e i consigli sono ancora pochi: per l’intera Emilia Romagna ad esempio ci sono solo tre recensioni. Ma la speranza è che possa diventare un buon punto di partenza/riferimento.

Quando invece si vogliono fare le cose sul serio; quando si cerca un lavoro (e non un impiego come stagista), come fare?

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21 giu

Una task force per governare l’overload informativo

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Pubblicato da Davide

email
[foto Flickr]

IBM, Google, Microsoft e Intel hanno costituito un gruppo di ricerca per studiare il problema del sovraccarico informativo sul posto di lavoro, dovrà cercare soluzioni per aiutare i lavoratori a districarsi nel diluvio di informazioni. Si riunirà per la prima volta in Luglio, a new York. La notizia è della scorsa settimana, pubblicata sul New York Times. Le soluzioni che questo gruppo dovrà proporre sono sia di carattere culturale che tecnologico.

E’ una questiona che mi sta a cuore: più passano i giorni e più mi rendo conto di essere impreparato nell’affrontare e smaltire la mole quotidiana di informazioni che riempiono la casella di posta elettronica, i vari istant messenger e il cellulare. Il vero rischio è quello di passare la maggior parte del proprio tempo nel fare il segretario di sè stessi. E sul posto di lavoro non è certo sinonimo di efficienza.

Una delle esigenze primarie delle infrastrutture ICT odierne è la governance dei dati, della complessità e della loro proliferazione. La tecnologia non è più il collo di bottiglia, esiste hardware in grado di memorizzare tutto ciò che vogliamo; la vera sfida sta nel filtraggio dei dati. Quanti sono i passi (minuti) necessari per arrivare all’informazione che mi interessa? Quella veramente utile?

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