Wiaggi: sarà il futuro dei viaggi sociali all’italiana?
Pubblicato da Davide
Qualche visionario nel panorama italiano c’è: è un bene che ci sia.
Paolo di ADV Italia è una vecchia conoscenza, da qualche tempo aveva in cantina un portalone che non vedevo l’ora di utilizzare. Oggi è arrivato sulla scena, in tutta la sua sostanza: wiaggi è prima di tutto un sito web, con tante – tantissime – cose. Descritto con le parole dell’ideatore:
Non è solo social network. Può essere directory, strumento per costruire itinerari, e-commerce. E’ quanto di più vicino io possa immaginare ad un portale per conoscere, descrivere, esplorare e condividere territorio e turismo.
E’ una sintesi del tanto chiaccherato web 2.0 applicato al turismo.
Infatti in wiaggi abbiamo:
- mashup di mappe
- mashup di foto
- social network
- wiki
- blogging
Esistono tanti modi di utilizzarlo e tante funzioni più o meno nascoste. Spiegarle tutte subito sarebbe impossibile. Per ora provate ad esplorarlo e a scoprire il modo di usarlo che vi è più congeniale. Poi quando si sarà stabilizzato faremo un mini video introduttivo ed una faq.
Nei prossimi giorni saranno infatti aggiunti alcuni perfezionamenti oltre alla versione inglese.
Non abbiate timore a segnalarci sul blog di http://www.wiaggi.it/blog tutti gli errori e difetti o le migliorie che pensate sia possibile applicare. E’ quello che ci aspettiamo da voi.
Arte, Genio, Follia: da visitare!
Pubblicato da Davide
Se non fosse che a Siena sono stato in diverse occasioni e ho putoto ammirarne la bellezza assieme alla squisitezza del mangiare toscano, direi che è una pessima città. Quella maledetta domenica c’era Siena-Genova: città invasa da rozzi e chiassosi tifosi (ormai la gente “normale” guarda il calcio solo in tv), traffico caotico, nessun parcheggio gratuito.. Ma non è di calcio che voglio parlare.
Se non sapete dove passare un weekend, da oggi fino a fine Maggio, fate un salto a vedere “Arte, Genio, Follia“: una mostra incantevole. A parte la quantità delle opere esposte, spicca la qualità e la sapiente commistione con l’oggettistica da manicomio. Qualcosa proviene anche da Reggio Emilia: in quelle stanze in cui oggi frequento lezioni universitarie, pochi anni fa venivano utilizzati elettroshock e camicie di forza. Fa impressione vederle esposte in teche a fianco di opere artistiche.
Van Gogh, Kirchner, Munch, ma anche Ernst, Dix, Grosz, Guttuso, Mafai, Ligabue sono solo alcuni degli artisti che si potranno ammirare all’interno dell’esposizione.
Progettare una presentazione accattivante: qualche consiglio..
Pubblicato da Davide
Power Point o Impress, al di là dello strumento spesso è utile fare un minimo di preanalisi prima di strutturare una presentazione. In fondo si tratta di marketing: vendere le proprie idee è un’arte difficile, il successo di una presentazione passa da tanti fattori. Non ci avevo mai pensato troppo, ma questo extrempresentation mi viene incontro. Sono all’ultimo atto prima della tesi, la creazione delle slides. E’ molto importante saper trasmettere il proprio lavoro e comunicare le proprie idee, ma qual è il modo corretto?
Esistono fondamentalmente due tipi di presentazioni:
I think that the reason the experts disagree is that they are talking at cross-purposes: they are talking about entirely different types of presentation. To understand this, it helps to understand the idea of presentation idiom. A presentation idiom is a form of expression with an associated set of design principles. I call the two main types of presentation idiom Ballroom style and Conference Room style. Ballroom style presentations are what most typical PowerPoint presentations are trying to be: colorful, vibrant, attention-grabbing, and (sometimes) noisy. They typically take place in a large, dark room—such as a hotel ballroom. Conference room style presentations are more understated: they have less color, with more details on each page; they are more likely to be on printed handouts than projected slides, and they are more suited to your average corporate conference room. [http://www.extremepresentation.com/crsbrs/]
Se lo propone faccialibro..
Pubblicato da Davide
Facebook istruisce all’aggiornamento o ha deciso di non supportare sopportare più Internet Explore 6?
Se lo fanno loro possiamo farlo anche noi..
Scontrino o scontino?
Pubblicato da Davide
Ennesima serata in ristorante, ennesima scena: mi reco alla cassa, siamo in due, una margherita e una salsiccia, una bottiglia d’acqua, un sorbetto e due caffè. 23 euro. Lo scontrino è la semplice comanda del tavolo, nulla più. “Scusi posso avere lo scontrino fiscale? Mi serve per il rimborso..” Non è vero, non mi serve per il rimborso, è una semplice questione di equità sociale. Alla mia richiesta il ristoratore prova un pizzico di vergogna, lo lascia a vedere, e subito si affretta a battere sulla cassa l’importo, esce uno scontrino con tanto di partita iva stampata sopra e ci salutiamo con un sorriso reciproco.
Sorriso amaro, perchè tutti i mesi migliaia di persone leggono delle trattenute fiscali sulla propria busta paga. E non c’è modo di evitarle, non esiste una busta paga non fiscale.. Eppure una mattina su due pronuncio la fatidica frase davanti alla cassa di un bar, dopo pasta e cappuccio: “Mi può fare lo scontrino?”.
Forse dovrei iniziare a buttarla sul comico, in perfetto stile Halloween e chiedere “Scontrino o scontino?”. Perchè posso anche capire che non si voglia pagare le tasse, ma almeno che lo sconto valga per entrambi, un po’ come succede con l’idraulico. Altrimenti tutti i lavoratori dipendenti dovranno pagare le tasse due volte, una per loro e l’altra per il proprio barista. Quello dello scontrino è un problema storico, io me ne accorgo solo ora e come autodifesa tendo a non frequentare i locali che non rilasciano scontrino. Almeno così perdono anche l’incasso.
Non mi sembra giusto, lasciatemelo scrivere.. Meglio un asilo in più o uno scontrino di meno?